Più terna della terna! - JCB

Sul mercato italiano le nuove terne JCB

Ci sono terne e terne e fra i produttori di terne, ci sono produttori e produttori; c’è chi si accontenta di un buon prodotto (quando va bene) e c’è, invece, chi, pur avendo già un prodotto molto buono non è per niente pago e vuole di più. E’ questo il caso delle nuove terne di JCB, un deciso concentrato di soluzioni tecnologiche, tutte ben carrozzate da un design decisamente grintoso di derivazione automobilistica. JCB gioca in casa, la casa inglese, infatti, è stata probabilmente quella che ha inventato le terne (sono un paio i produttori che si contendono questo prestigioso primato), presentandole ai propri clienti già nel 1953. Dopo quasi 60 anni il mercato mondiale ha raggiunto e superato le 48.000 macchine (ma nel 2006 aveva sfiorato le 100.000), il 41% delle quali prodotte dalla Casa inglese. Meglio (se è possibile) vanno le cose in Italia, almeno dal punto di vista delle quote di mercato, dove JCB ha raggiunto mediamente negli ultimi tre anni un impressionante 49,9% (dato JCB che ci fa sorridere per la precisione tutta inglese, altri avrebbero tranquillamente detto di avere il 50% del mercato...). Vero che il numero complessivo di terne in Europa si sta riducendo gradualmente da anni, ma è anche vero che oggi l’Italia è il primo mercato europeo. Forse proprio per questo il lancio ufficiale al mercato e alla stampa delle nuove terne Eco (la 3CX e la 4CX) è stato fatto in pompa magna presso la prestigiosa Villa Gallati Scotti a Vimercate. Tante e pesanti le novità, vediamo le più importanti assieme...

Total Black, è una terna e non una berlina di lusso

Cominciamo dalle cose più semplici, ma per nulla scontate: le nuove terne hanno un design molto più aggressivo sia nel frontale sia nei bracci della pala e del retroescavatore; più belli (almeno a noi piacciono di più), ma anche più robusti; i bracci pala, infatti, sono più larghi (32 cm contro i vecchi 28) e quindi più rigidi e robusti, mentre il profilo del retroescavatore ha un taglio decisamente più squadrato negli angoli superiori del dipper. Anche il tetto della cabina ha subito una sostanziale evoluzione: grazie una nuova tecnologia di stampaggio ad iniezione è molto più snello e porta quattro fari (prima erano due) che possono essere direzionati indipendentemente dalla cabina con una maggiore visibilità di tutti i punti critici del cantiere. E’ proprio nella cabina che i designer JCB hanno dato il meglio di sè: gli interni sono stati totalmente rivisti con una fortissima impronta di derivazione automobilistica (in JCB chiamano questo design Total Black), il sedile è stato ripensato con l’uso di materiali più comfortevoli e tutti gli interruttori principali sono realizzati attraverso un sofisticato processo di taglio al laser. Ricollocati anche i pedali, che ora sono allineati secondo la concezione tipica del settore automobilistico. Il tutto per una migliore vivibilità della cabina. Le nuove terne possono essere scelte tra tre configurazioni di comandi: manuale, Easy Control (servocomandata per il lavoro con il retroescavatore), Advanced Easy Control (completamente servocomandata).

3 è meglio di 2

Idraulica completamente rivista sia per la 3CX Eco sia per la 4CX Eco con l’introduzione di una terza pompa ad ingranaggi che si va ad affiancare alle due che equipaggiavano tutte le vecchie terne JCB: il sistema Ecodig (questo è il logotipo scelto da JCB) equipaggia le versioni manuali e quelle Easy Control, mentre per quella Advanced Easy Control è stato implementato un sistema Load sensing gestito da una pompa variabile. Estremamente semplice il principio di funzionamento del sistema Ecodig; l’operatore può scegliere fra due modalità operative: Eco e Lo. Quando la modalità Eco è attiva, il sistema attiva le pompe a seconda del regime del motore: sotto i 650 giri attiva solo due pompe, fra i 650 e i 1700 entra in gioco anche la terza, oltre i 1900 la terza si disattiva. Risultato pratico? Stesse prestazioni con regimi di motore inferiori (circa 400 giri/min in meno) e di conseguenza risparmi di carburante decisamente interessanti che raggiungono (attorno ai 1700 giri/min) anche il 15%. Nella modalità LO, la terna usa solo 2 pompe, consentendo un controllo ottimale del mezzo per tutte quelle applicazioni in cui la precisione è essenziale (finitura degli scavi e sollevamento). In modalità LO, se si superano i 1700 giri/min, resta attiva una sola pompa. Per ultimo, ma non meno importante: lavorando a regimi mediamente più bassi (a pari di produttività) si fa meno rumore e si riducono drasticamente (per chi di voi avesse un anima verde, ma ricordate che molte Amministrazioni pubbliche ce l’hanno eccome) le emissioni di Co2.

Nate per divorare la strada

Secondo logotipo, seconda serie di innovazioni: sotto il marchio Ecoroad, i tecnici JCB hanno raggruppato un nutrito gruppo di migliorie destinate a rendere massima la produttività e l’efficienza delle nuove terne su strada. Nuovi sono i servofreni Power Brakes che consentono frenate più rapide e sicure con tempi di arresto decisamente ridotti, nuovo anche il sistema antibeccheggio (SRS) che consente all’operatore di spostarsi più velocemente su terreni anche molto accidentati, senza disperdere il carico (maggiore produttività quindi), nuovo il sistema di controllo della velocità idraulica che automaticamente in 4a scollega le seconda pompa, migliorando così i consumi di carburante. Nuovo infine, ultimo, ma più importante dal punto di vista della riduzione dei consumi, il sistema Torque-lock che in determinate condizioni di tralazione, blocca il convertitore di coppia, trasferendo molta più potenza dalla girante della pompa al rotore della turbina e quindi alla trasmissione e garantendo un risparmio di carburante che su strada può anche raggiungere il 25 %, con una contemporanea migliore qualità della traslazione e anche una riduzione delle emissioni di gas di scarico.

Scavo, scavo e ancora scavo!

Con il pacchetto Ecoload, infine, JCB si è concentrata sulle prestazioni di scavo anteriore delle nuove terne; tutto è stato pensato per rendere più veloci e produttivi i cicli di scavo: dal sistema di ritorno automatico che riporta la pala in posizione di scavo a quello antibeccheggio che minimizza la dispersione del carico anche quanto si lavora a ritmi particolarmente sostenuti. Con la funzione di stacco della trasmissione, inoltre, la potenza idraulica della terna viene trasferita alla pala, consentendo un movimento di sollevamento decisamente più rapido per il carico, carico anche semplificato dal sistema HSC di controllo della velocità idraulica che garantisce una forza di trazione molto maggiore di quella dei modelli precedenti. Trazione garantita anche nei terreni più difficili dai differenziali a slittamento limitato e dalla coppia elevata a bassi regimi particolarmente utile quando si lavora in salita. Cosa chiedere di più a una terna??

Viste sul campo: dati tecnici

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