Chiamare l’acqua a raccolta - Atlas Copco Italia

Scavo in roccia fresca con martelli demolitori

Realizzare una rete di raccolta acque reflue non è mai cosa semplice, se poi questo impianto deve essere ricavato dalla roccia fresca l’impresa diventa ancora più ardua. La problematica si presentava presso il nuovo impianto di Dearborn, in Michigan, negli Stati Uniti, che doveva essere riprogettato per resistere alle precipitazioni intense presenti nella zona, ma al momento prevedeva solo una struttura interna antisfioro che convogliava il flusso all’interno dell’impianto in cui poi venivano trattenuti e separati i solidi, solo quando il depuratore era in grado di sostenere una maggiore portata il flusso veniva riconvogliato alla rete fognaria. Partendo dal fatto che il livello di acqua è superiore a quello del terreno, nella fase iniziale dei lavori, nel gennaio 2008, si è dovuto per prima cosa evitare infiltrazioni d’acqua durante la costruzione del gabbione di base. Per la migliore realizzazione dei lavori, l’impresa incaricata, la Ric-Man, ha scelto le macchine Atlas in particolare ha fatto affidamento su: la perforatrice BBC 34W, i martelli demolitori idraulici HB 7000 e HB 100000 e la perforatrice da roccia ECM 590. Affidandosi al concessionario Atlas AIS si è stati in grado di risolvere ogni problema di natura idraulica, questo grazie alla grande esperienza e know-how di Atlas, ma anche alla vasta gamma di attrezzature disponibile.

Le perforatrici BBC 34W danno il via ai lavori

Il primo passo, iniziato nel gennaio 2009, è stato quello di costruire il gabbione. Quest’ultimo doveva essere autoaffondante ed è stato realizzato attraverso 8 paratie verticali separate. Da subito si è dimostrato fondamentale l’utilizzo delle macchine Atlas, ben 6 perforatrici da roccia con servosostegno BBC 34W hanno praticato più di 400 fori utili per l’installazione dei bulloni nella parete verticale della roccia, utilizzati poi per fissare l’armatura alla parete. Ma subito un problema è emerso; tenendo conto che la paratia 8 del gabbione, con diametro interno di 32 m e profondità di 13 m, si trovava sotto 42 m di roccia fresca, per effettuare la colata del lastrone curvo si sarebbero dovuti rimuovere 11.000 m3 di materiale pari a circa 15 m di spessore medio quindi Ric-Man ha dovuto compiere una scelta di campo…

I demolitori idraulici Atlas hanno reso più facile la scelta

La decisione che Ric-Man ha dovuto prendere a prima vista non sembrava semplice: perforare e far brillare la roccia fresca oppure escavare, utilizzando i demolitori idraulici. Si è deciso di procedere con l’impiego di martelli demolitori anche in questo caso forniti da Atlas Copco. Da tenere presente che l’impianto era collocato in una zona residenziale quindi si è dovuto garantire che le case non avrebbero subito danni. Vista la zona densamente costruita inoltre i costi per la logistica, per i preparativi, per la messa in sicurezza e il reperimento del personale specializzato erano molto più alti di quelli di un cantiere ordinario. Una scommessa davvero difficile quindi; scommessa da cui Ric-Man e Atlas non si sono tirati indietro, escavando con successo 11.000 m3 di materiale per permettere la colata del lastrone curvo del gabbione.

Una scommessa vinta alla grande

I lavori sono iniziati con due perforatrici ECM 590 impiegate per praticare 600 fori di sfogo nella roccia. I fori da 5 a 7,5 cm sono stati eseguiti per una profondità di 14 m su diametri di 1,2 m; tali fori aiutano i demolitori idraulici a penetrare nel materiale disperdendo l’energia d’impatto e aumentandone la produttività; senza fori l’energia d’urto sarebbe assorbita dalla roccia. Successivamente Ric-Man ha applicato i demolitori idraulici HB 7000 e HB 10000 all’escavatore Koehring 1066 da 77 t, equipaggiato da un nuovo motore diesel Detroit a 4 tempi, pompe e motori di azionamento rinnovati. L’HB 7000 ha dato il via ai lavori e poi è stato sostituito dall’HB 10000 per garantire una maggiore produttività nella roccia fresca. I martelli Atlas sono riusciti a demolire strati durissimi in maniera estremamente veloce, calcolando che alcuni strati di roccia avevano durezze superiori anche ai 12.000 psi.

Una perforazione perfetta

Grazie alla scelta di Ric-Man di utilizzare le macchine Atlas si è riusciti a rispettare i tempi del piano, registrando una media di 170-260 m3 al giorno e circa 5 m di progresso alla settimana in verticale, mentre alcune zone con materiale particolarmente duro hanno richiesto 8 giorni di lavoro per una sezione di 1,2 m. L’escavazione della roccia fresca è stata terminata nel dicembre 2009 quando il lastrone di base è stato colato nel gabbiotto, quindi si è provveduto ad installare la paratia finale numero 9 che fungeva da coperchio del gabbione, all’altezza del terreno. La completa realizzazione del gabbione è avvenuta nell’aprile 2010, la ditta americana ha poi eseguito tutti i collegamenti all’impianto fognario e costruito la sala di controllo. Infine Ric-Man si è anche accollata il compito di riqualificazione paesaggistica del sito, con cui il progetto è giunto al termine, nel luglio 2010, nel completo rispetto delle tempistiche.

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