Un mercato più sollevato - Haulotte Italia

Intervista a Nicola Violini

Proseguiamo gli incontri di GowemGotha! con Nicola Violini, il direttore generale di Haulotte Italia. Siamo andati a trovarlo nella sua casa, lavorativa si intende, alle porte di Milano, dove ha sede la filiale italiana della multinazionale francese, uno dei tre maggiori produttori mondiali di piattaforme aeree. Sposato, tre figli, è in Haulotte Italia da 5 anni e DG dal 2011, dopo aver speso la prima parte della carriera lavorativa nel settore automotive.

Stile deciso, ma (passateci per buoni i maledetti anglicismi) assolutamente easy, ha saputo gestire egregiamente il suo gruppo in questi anni particolarmente complicati per il settore delle costruzioni italiane, settore che ha di fatto di ridotto del 75% il volume complessivo di vendita delle macchine da sollevamento nel giro di 4 o 5 anni. Oggi, che finalmente la caduta pare aver finalmente “plafonato” e, anzi, si comincia pure a vedere qualche timido segno di crescita nelle vendite, Violini ci ha fornito il suo punto di vista sulla situazione attuale e sulle prospettive del mercato italiano e di altre regioni che rientrano nelle sue competenze, come Grecia e Balcani, ma ovviamente goWem! non poteva non farsi raccontare le novità di prodotto e di service. E allora andiamo a vedere più in dettaglio cosa ci ha detto il direttore generale di Haulotte Italia.

All'attacco del segmento diesel

goWEM!: “Violini, quali sono le novità di prodotto che Haulotte Group ha commercializzato in quest’ultimo periodo?

Nicola Violini: ”Haulotte introduce ogni anno tante nuove macchine. Facevo il conto proprio l’altro giorno: dal 2009, anno in cui ho fatto il mio ingresso in azienda, abbiamo lanciato 19 nuovi prodotti. (vedi la videointervista integrale a Violini sui nuovi prodotti) Questo è sintomo dell’attenzione di Haulotte per l’evoluzione del mercato del sollevamento. Quest’anno abbiamo commercializzato due nuovi modelli che possiamo definire cantieristici: una piattaforma aerea telescopica in due versioni da 21 e 23 m, la HT 21 RT e la HT 23 RTJ, e una piattaforma articolata diesel da 16 m, che sta uscendo proprio in questi giorni e che sarà disponibile in tre versioni, la HA 16 RTJ, la HA 16 RTJ O e la HA 16 RTJ PRO. Queste nuove piattaforme articolate diesel con 16 metri di lavoro presentano due funzionalità importanti introdotte per la prima volta in questo segmento: l’assale oscillante e la Activ’Shield Bar, ovvero la barra anti-incastramento posizionata nell’area del quadro comandi che serve a prevenire il rischio di schiacciamento dell’operatore in cesta.

La 16 metri diesel sarà una macchina focale per Haulotte perché riguarda il segmento principale delle piattaforme con questo tipo di motorizzazione, di cui rappresenta oltre il 40% dei volumi complessivi su scala mondiale. Nasce espressamente per applicazioni cantieristiche con alcune importanti novità di progetto. Innanzitutto è dotata di un motore Kubota 3 cilindri che assicura consumi molto contenuti e una silenziosità davvero notevole. E’ stata progettata in maniera modulare, per cui le riparazioni sono semplificate ed è accompagnata da un nuovo sistema di diagnostica che poi verrà esteso a tutta la gamma, i cofani sono stati rinforzati, ma resta comunque con un peso davvero contenuto perché siamo in una gamma compresa tra 6,3 e 6,7 ton e notevole compattezza, trasportabile in coppia su un normale rimorchio da strada.

Tutte e tre le versioni sono a 4 ruote motrici e in particolare la HA 16 RTJ uscirà sia a 2 sia a 4 ruote sterzanti, accompagnate nella versione O e PRO dall’assale oscillante e, come sempre in tutte le nostre macchine, dal bloccaggio del differenziale centrale. L’evoluzione del prodotto è comunque una costante in Haulotte”.

Il servizio è in tavola

goWEM!:Passiamo ai servizi e in particolare al post-vendita, ci sono novità in questo ambito, direttore?

Nicola Violini: ”Haulotte Italia da sempre cura in modo particolare l’assistenza post-vendita. Abbiamo diversi tecnici con officine itineranti per cui seguiamo, se mi passa il termine, in diretta i nostri clienti, eseguendo riparazioni dove si trova la macchina.

Abbiamo poi introdotto da qualche anno un servizio di E-shop, che permette di ordinare le parti di ricambio on-line. Si chiama ESP, dall’acronimo Easy Spare Parts, per cui i clienti possono recuperare agevolmente, digitando il numero di matricola della macchina, il codice della parte da ordinare, la disponibilità, il prezzo del componente e il termine di consegna. Un’altra funzionalità interessante che abbiamo introdotto in concomitanza con le macchine, è un nuovo strumento di diagnosi, il Diag-Pad, ovvero un touchpad in tecnologia wireless che permette all’operatore di verificare lo stato della macchina fino ad una distanza di 40 metri e di dialogare direttamente con la casa madre per risolvere più rapidamente gli eventuali malfunzionamenti riscontrati.

Questa funzionalità è disponibile in tutte le macchine a catalogo, al 100% per quelle di nuova generazione e con il 90% delle funzionalità in quelle con oltre 6 anni di età. Questo strumento di diagnosi univoco permette di riportare la macchina in condizioni di normale funzionamento, nella stragrande maggioranza dei casi, evitando la necessità di farla rientrare in officina di riparazione”.

Salirò, Salirò

goWEM!:Direttore, ora vediamo un po’ il quadro generale del mercato. Quali sono le sensazioni e i riscontri dal suo punto di osservazione?

Nicola Violini: ”Il mercato italiano, credo sia sotto l’occhio di tutti, sta vivendo grosse difficoltà e grosse tensioni ormai da oltre 5 anni ed il segmento del sollevamento ha dovuto affrontare una caduta di volumi davvero rilevante (vedi la videointervista sulla situazione di mercato e sulle prospettive). Dal 2012 questa caduta si è assestata, ma oggi abbiamo complessivamente un mercato che raggiunge appena il 25% dei volumi pre-crisi. Fino al 2007 venivano vendute nel settore delle semoventi circa 3.300 macchine l’anno, negli ultimi anni siamo scesi fino alle 450 del 2012, mentre il 2013 si è concluso con 600 unità vendute complessivamente. Siamo grossomodo a un quarto dei livelli pre-crisi. Abbiamo, quindi, una lieve ripresa, che percentualmente è interessante (+15%), ma se la valutiamo in valore assoluto parliamo di numeri ancora molto bassi.

Noi dividiamo il mercato in due fasce: quella dei noleggiatori che per noi di Haulotte, come per i nostri concorrenti, ha sempre rappresentato la stragrande maggioranza del fatturato, pari nel nostro caso a oltre l’80%, mentre il 20% restante è quello che racchiude i cosiddetti utilizzatori finali. Come dicevo, nel 2013 abbiamo visto finalmente un inversione di tendenza, anche se non possiamo dire che si tratti di una situazione omogenea, perché ci sono variazioni significative in funzione della tipologia di noleggiatore e addirittura situazioni diametralmente opposte anche nell’ambito di una stessa area territoriale.

Un fatto certo è invece che ormai da 3 o 4 anni la parte del leone la stanno facendo i prodotti elettrici a media e bassa altezza, perché il segmento, che forse è rimasto più in linea con il passato, è quello industriale che richiede appunto questa tipologia di macchina, anche in funzione delle tendenze di mercato attuali che ricercano noleggi a breve termine e con impatto ambientale nullo. Per Haulotte il settore degli utilizzatori finali è rimasto costante e in questo ambito è stato investito parecchio in termini di risorse e persone, aumentando la capillarità e cercando anche strade diverse di comunicazione come, per esempio, quella del web. E’ difficile dire come si evolverà il mercato italiano nei prossimi mesi e anni, ma il mio sentore, che penso condiviso dagli altri esponenti del sollevamento, è quello che il noleggio tornerà a crescere.

Diversa la situazione internazionale. Certamente l’Europa ha vissuto una crisi meno dura di quello di Italia e Spagna, e, specie per quanto riguarda il Nord Europa, ne è praticamente già uscita, mentre il mercato nordamericano, che da solo copre il 50% dei volumi mondiali delle piattaforme, di fatto non ha mai conosciuto una crisi vera e propria, pur tra gli alti e bassi degli anni scorsi. Il mercato sudamericano invece ha avuto un andamento opposto rispetto a quello europeo, perché è cresciuto in modo deciso proprio all’inizio della crisi nel nostro continente, trascinato in particolare dal Brasile. Oggi, invece, sta vivendo un rallentamento, anche se sono ormai presenti quasi tutti i principali marchi del settore, compresi i noleggiatori.

Un altro mercato stimolante e in crescita è quello nordafricano, pur con note problematiche legate all’instabilità politica e sociale, a cominciare come noto dalla crisi libica. Noi vediamo numeri positivi soprattutto in Marocco e Tunisia. Haulotte Italia segue anche l’area balcanica e la Grecia. Oggi rappresentano solo il 10% del nostro fatturato, ma potranno crescere grazie alle opportunità infrastrutturali che si stanno concretizzando specie in Serbia e Croazia”.


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