Visione d’impresa

Intervista a Gregor Mair di Gregor Bau

La prima impressione, confermata poi dall’intervista, è di essere di fronte a un imprenditore che ha vissuto direttamente tutte le tappe di impresa (onori e onori compresi), dalla fondazione alla crescita, passando ovviamente per periodi migliori e peggiori, ma sempre con la stessa decisione e una grinta che ci piace ritrovare nelle nostre visite in tanti cantieri in Italia e all’estero; Gregor Mair è un po’ come le sue aziende: deciso, attento e tenace.

Non solo, ne siamo certi, per la mole di ore lavorative giornaliere che riesce ad accumulare, ma manche per l’attenzione all’aspetto strategico e alla visione di medio e lungo periodo, oggi fondamentali per condurre un’impresa.

Eccolo, nelle parole dell’intervista che gli abbiamo fatto presso la sede del gruppo a Prato Isarco.

Un unico gruppo, tante aziende specializzate

“Il nostro gruppo è composto da diverse imprese, la prima fondata da me nel 1993, la Gregor Mair; la prima società è stata assorbita dalla Gregor Bau, nel 1997, che oggi ha le attestazioni SOA per tutte le categorie operative; nel corso degli anni, il gruppo si è costantemente ingrandito, anche attraverso l’assorbimento di altre imprese operanti sul territorio come la Global Bau. Per far fronte alle richieste procedurali e normative del Sistri abbiamo costituito anche la Global Tir che si occupa esclusivamente dei trasporti. Fondamentale, nelle ottiche di espansione del nostro gruppo, anche l’acquisizione dell’impresa Cogno (ora Giga Bau) che era titolare di un importante contratto nella galleria di base del Brennero. Tutte le società a cui ho accennato sono state riunite in un consorzio stabile”.

“Lavoriamo in numerosi ambiti operativi, dal movimento terra tradizionale, alla costruzione di strade, dalla realizzazione di gallerie alle opere fluviali, fino alle demolizioni, alle bonifiche ambientali e, appunto, come dicevo, con una società specializzata ai trasporti di inerti e rifiuti speciali sottoposti a Sistri. Il nostro ambito operativo attuale è così suddiviso: 70% direttamente come consorzio in provincia di Bolzano per appalti pubblici, 20% in qualità di subappaltatori per importanti interventi di infrastrutturazione anche fuori Provincia (con Strabag anche in Pedemontana) e 10% per lavori verso privati. Tale massa di commesse ci consente di dare lavoro, come Consorzio stabile, a circa 110 persone”.

Efficienza e qualità, due facce della stessa medaglia

“Credo che oggi siano tre gli aspetti fondamentali che un’impresa debba sempre tenere in considerazione per riuscire a competere in un mercato sempre più difficile: visione generale e obbiettivi strategici chiari, capacità di investimento finanziario in uomini e mezzi e, ultimo, ma non meno importante, organizzazione e gestione delle commesse per consegnare i lavori alla committenza (sia essa rappresentata da privati o da general contractor) nei tempi stabiliti e senza concessioni sul livello di qualità delle opere stesse che deve sempre essere il più alto possibile.

Proprio per questo, e anche per considerazioni finanziarie più generali a cui siamo molto attenti, abbiamo deciso di rendere le nostre flotte di macchine operatrici il più omogenee possibile, selezionando il partner che riteniamo migliore in ogni settore; in sostanza per le macchine movimento terra il nostro riferimento sono CGT e Caterpillar. Attualmente come parco macchine abbiamo circa 35 camion, 35 escavatori, diverse finitrici, rulli, frantoi e vagli, in pratica la gamma completa di macchine per il ciclo della movimentazione, della preparazione e della posa in opera dei materiali per il cantiere”.

“Il costo non è la variabile discriminante principale che orienta l’acquisto del nostro parco macchine (ovviamente è superfluo dire che non siamo abituati a sperperare i nostri capitali), perchè nel calcolo complessivo sono estremamente importanti fattori come il Total cost of Ownership, quindi le manutenzioni, la qualità e l’affidabilità del servizio (e devo dire che in questo CGT svolge bene il suo compito), il valore residuo delle macchine al momento della vendita dell’usato.

Un altro fattore importante è l’efficienza nel consumo del carburante: oggi, un imprenditore oculato deve dare la massima importanza a questo aspetto, anche investendo su mezzi relativamente più costosi in fase di acquisto, ma che garantiscono durante tutta la vita utile risparmi molto maggiori e efficienza operativa (e quindi redditività) di alto profilo.

Infine, ma quasi non c’è bisogno di dirlo, le macchine devono essere al top in fatto di produttività e di efficienza operativa. Per questo abbiamo, da poco, in flotta anche un escavatore ibrido 336E H LN: ci aspettiamo davvero molto da questa macchina e i primi riscontri sono senza dubbio positivi, soprattutto per quello che riguarda i consumi di carburante.

Un’ultima considerazione, per niente banale: macchine di questo tipo consentono, almeno in Alto Adige, un fattore competitivo importante nelle gare pubbliche, che premiano l’impatto ambientale ridotto delle flotte che le imprese intendono utilizzare per eseguire i lavori. Il vantaggio è quindi duplice: indubbi risparmi operativi e maggiore visibilità nei confronti della Committenza Pubblica”.



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