I magnifici otto - PERI

Casseforme Peri per otto stadi europei

Uno stadio è una struttura estremamente complessa da realizzare; a maggior ragione quando si parla di strutture che devono essere costruite per appuntamenti internazionali di grande prestigio come i mondiali o gli europei di calcio. Molti sono gli elementi di criticità, dalla particolarità strutturale dei progetti (che di solito spinge al limite le soluzioni strutturali) alla dimensione delle strutture fino, particolare da non sottovalutare, ai tempi di costruzione che di solito sono sempre risicatissimi. Le imprese di costruzione che si aggiudicano gli appalti di queste grandi strutture sono ben conscie di queste problematiche e tendono a programmare fin nei dettagli il processo di cantierizzazione che diventa un percorso estremamente rigoroso che non può (pena ritardi e penali) subire ritardi o scontare imprevisti di nessun tipo. Ovviamente anche gli ultimi europei (che hanno visto l'Italia arrivare al secondo posto dietro gli "stellari" spagnoli) non hanno fatto eccezione, e i Paesi organizzatori (la Polonia e l'Ucraina) hanno richiesto il massimo sforzo da parte dei costruttori che hanno realizzato (costruendoli ex novo o ristrutturandoli) gli otto stadi che hanno ospitato le partite.

Quasi en plain per Peri

Anche in Peri avranno colto la sfida con qualche preoccupazione (con orgoglio ovviamente), dato che sette degli otto stadi degli Europei 2012 hanno utilizzato per la costruzione sistemi provvisionali della casa tedesca. Le sette strutture avevano necessità architettoniche, strutturali e logistiche completamente differenti uno dall'altra; esigenze anche radicalmente diverse dato che diversi erano costruiti ex novo e alcuni (KIev, Poznan) oggetto di una drastica opera di ristrutturazione per essere adeguati alle rigorose normative stabilite dalla Uefa. Tra quelli costruiti ex novo: Danzica che può ospitare fino a 44.000 spettatori, Donetsk con capienza di 51.500 spettatori (finito già nel 2009), Breslavia da 43.000 spettatori e Lemberg, il più piccolo, con una capienza di "soli" 35.000 spettatori. Ma il più spettacolare è lo stadio che ha ospitato la partita inaugurale (tra Polonia e Grecia), quello di Varsavia. Di nuova costruzione, ha richiesto a Peri uno sforzo progettuale e logistico davvero notevole per rispettare esigenze di progetto e tempi di realizzazione, vediamolo meglio.

Il peso dell'overture

Con i suoi 60.000 posti a sedere, il nuovo stadio Nazionale di Varsavia ha visto la posa della prima pietra nel 2009, quindi con tempistiche realizzative veramente compresse che non consentivano ritardi o errori di nessun tipo. Fattore cruciale la gestione della logistica delle quantità di strutture provvisionali da fornire in cantiere, che Peri ha organizzato in ottica just in time, in strettissimo coordinamento con l'avanzamento dei lavori; in primo piano non solo la logistica, ma anche l'apporto progettuale con l'assistenza continua degli ingegneri Peri in cantiere per una pronta risposta in caso di necessità. I sistemi impiegati? Le casseforme a telaio per pareti Trio e Domino sono state impiegate per tutte le fondazioni e le pareti, mentre la cassaforma per solaio Multiflex, abbinata a puntelli PEP in acciaio e ai puntelli Multiprop in alluminio, è stata utilizzata come base portante nella realizzazione sia delle solette piene che di quelle alleggerite, ma anche nel montaggio dei solai prefabbricati. Per realizzare i pilastri in cemento armato utilizzato un sistema combinato di Quattro e Vario GT 24 che, per rispondere alle particolari esigenze di superfici faccia a vista è stato preassemblato nell’officina Peri e successivamente consegnato in cantiere pronto all’uso. Non manca anche il sistema Peri Up, utilizzato per le vie di accesso, per le piattaforme di servizio ma anche come impalcatura di sostegno. Una fornitura completa, una scommessa vinta, anche se gli europei li hanno poi vinti gli spagnoli...



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