Aequinoctium 2015: mercato sul filo del rasoio

Aequinoctium, 20 marzo 2015

Venerdì 20 marzo 2015 si è tenuta la prima edizione 2015 di Aequinoctium (la seconda sarà il prossimo 23 settembre com’è ovvio); come gli altri (ormai questa era la quarta edizione), l’incontro è stato l’occasione di fare il punto sul segmento delle costruzioni e della meccanizzazione del cantiere, attraverso l’inedita (almeno nel nostro settore) formula del Think Tank preceduto da due relazioni di approfondimento.

Anche questa edizione, come quelle dello scorso anno, ha registrato un numero di partecipanti più che soddisfacente: 30 figure di spicco (tra la sessione mattutina e quella pomeridiana) di importanti realtà imprenditoriali del segmento costruzioni si sono date appuntamento nei pressi di Lodi, nella cornice della stupenda villa Litta Carini, per confrontarsi, senza steccati competitivi o barriere pregiudiziali con l’obiettivo comune di mettere a punto, o quantomeno abbozzare, iniziative propulsive comuni per un settore ancora in forte difficoltà.

Le due relazioni introduttive, a cura del direttore editoriale di goWEM! e del chef market analyst di Theshadowlinegroup, hanno consegnato ai partecipanti una fotografia dei dati macro che sono in grado di influenzare il segmento e un approfondimento sul segmento dei bandi e degli appalti emessi e aggiudicati nel primo bimestre del 2015.

La discussione, davvero interessante che è seguita in entrambe le sessioni previste, ha fatto emergere una serie di spunti di riflessione.

Vediamo insieme quali.

Ovviamente i video degli interventi verranno pubblicati sul sito ufficiale di Aequinoctium, www.gowem-aequinoctium.it

Dati buoni, ottimismo Non pervenuto

I dati macro innanzitutto; non volevamo parlare di previsioni, ma di driver potenziali di crescita, tra gli altri: l’impatto dell’EXPO 2015 sul sistema Italia dal 2015 al 2020, il peso del prezzo del petrolio in calo sui bilanci delle imprese di costruzione, il ruolo del Quantitative Easing sul comparto. Come influenzeranno tutti questi parametri, la dinamica del mercato? In apparenza dovrebbero fornire un “boost” positivo importante, ma, anche sulla base dei risultati del sondaggio semestrale che sempre presentiamo a Aequinoctium, le imprese non sembrano “crederci”. E neanche ci credono molto le varie figure apicali presenti al tavolo il 20 marzo.

In una condizione di mercato diversa, questi dati, uniti all’incremento importante dei bandi (sia in numero sia in importo assoluto) e delle aggiudicazioni registrato negli ultimi due mesi del 2014 e nei primi due del 2015, avrebbero generato un notevole ottimismo; dopo 5 anni di crisi, sembra ancora, invece, prevalere una certa disillusione, figlia forse del grande stress quotidiano che chiunque, operatore, imprenditore, fornitore, ha dovuto sopportare giorno dopo giorno. Non solo infatti è il mercato che è crollato, ma anche i posti di lavoro sono diventati molto più fragili (quando non sono andati persi) e quando si rischia il posto di lavoro ogni giorno da anni a questa parte non si è troppo propensi a essere ottimisti.

Tutto ancora nero allora? No, il tavolo, pur con prudenze e distinguo, è (quasi) del tutto unanime nel prevedere un primo, timido, rimbalzo positivo quest’anno; nessuno però intende in questa fase sbilanciarsi in previsioni, probabilmente temendo di essere immediatamente smentito. 

Un mercato (ancora) inchiodato

La prudenza (che in alcuni casi sfocia nel pessimismo) ha radici profonde in fattori che sono anche condivisi con la maggior parte del sentore comune; scarsa fiducia nella continuità dell’operato delle Pubbliche Istituzioni, scarsa o nessuna fiducia nel sistema del credito, breve o brevissimo orizzonte temporale prevedibile in fatto di commesse (nel caso dei fornitori) o appalti in quello delle imprese presenti al tavolo.

Ci sono poi alcuni fattori diventati pericolosamente endemici nel mercato italiano delle costruzioni; pagamenti a lungo o lunghissimo termine (120-180 addirittura 360 giorni, quando in Europa parlare di 30 sembra già un’eresia), concordati pilotati “falciadebiti” che mettono in fortissima difficoltà fornitori e subappaltatori, tempi lunghi per la giustizia civile, incertezza nelle aggiudicazioni degli appalti (ormai sono tantissimi quelli che sono sottoposti a ricorsi con due o addirittura tre gradi di giudizio).

Il tutto genera una resilienza molto forte alla ripresa, che, nonostante i fattori positivi accennati in precedenza, stenta a prendere corpo. E’ urgente un ripensamento complessivo del segmento, probabilmente incentrato, prima che sui numeri, su un fattore intangibile, ma estremamente sentito da numerosi partecipanti a Aequinoctium: la necessità di ritrovare una correttezza di fondo per un sistema che l’ha perduta da tempo. La richiesta che arriva dal tavolo è di dotare il settore di un Codice etico rinnovato, sottoscritto dagli attori migliori del sistema stesso, prima che sia troppo tardi.

Banche o non banche? That’s the question

Sul sistema creditizio a onor del vero dobbiamo riportare anche le voci fuori dal coro di alcuni dei protagonisti di Aequinoctium che hanno sottolineato come molti degli attori presenti sul mercato (imprese di costruzioni ma non solo) non sono in grado di accedere al credito per demeriti propri: scarsa capitalizzazione, debole rapporto debiti/fatturato, “nanismo imprenditoriale”, mancanza di business plan credibili. Questi alcuni dei difetti del sistema (che, almeno in parte, ci sentiamo di condividere).

In questo quadro anche il previsto calo degli interessi che dovrebbero scendere sensibilimente anche per l’azione del QE, è visto come applicabile in modo “annacquato" al segmento delle costruzioni (che in effetti sconta episodi importanti di derating da parte di numerosi istituti di credito).

Semplicemente gli operatori finanziari sembrano non avere interesse in questo momento a finanziare o a sostenere il settore (tolti ovviamente i pochi attori internazionalizzati o con capitali propri ingenti), preferendo, al limite, incentivare il settore dei mutui immobiliari privati.

Emblematico il caso, riportato da uno dei partecipanti, di un’impresa di costruzioni che si è vista negare un leasing da 18.000 Euro per un miniescavatore, mentre poco prima un dipendente dell’azienda stessa aveva avuto un mutuo da 120.000 Euro per l’acquisto di una casa, dando come garanzia la busta paga erogata dallo stesso imprenditore.

Sul breve termine sembra realistico pensare che anche il segmento delle costruzioni verrà interessato appunto da un calo dei tassi (fattore positivo comunque), ma che l’erogazione del credito continuerà a essere ancora decisamente bloccata, almeno per la maggior parte delle imprese.

Che fare quindi? Lavorare (è quello che tutti i partecipanti sanno fare meglio) e impegnarsi a qualificare il sistema, non domani, ma già da oggi, da ora.

Appuntamento al prossimo Aequinoctium, il 23 settembre 2015!


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