Le montagne, la casa degli ibridi - Compagnia Generale Trattori

Due Caterpillar ibridi 336E LN H

L’innovazione tecnologica in Italia, soprattutto negli ultimi anni di crisi, fa fatica ad essere apprezzata dalle imprese; ma è davvero così? Dopo aver visitato i cantieri dell’Alto Adige, per vedere all’opera gli escavatori cingolati ibridi di Caterpillar (precisamente il modello 336E H LN) ci sentiamo di affermare con certezza che potrebbe non essere (e molto velocemente) più così.

Come?
Semplicemente configurando correttamente le normative e impostando il rapporto (quello virtuoso) tra pubblico e privato. In Alto Adige (ce lo hanno confermato entrambi i clienti CGT che abbiamo visitato, la Wipptaler Bau e la Gregor Bau) la normativa provinciale degli appalti premia quelle imprese che garantiscono alla Pubblica Amministrazione l’utilizzo di macchine a bassa emissione, dallo Stage IIIB in su e, a maggior ragione, le macchine ibride.

In particolare ne è particolarmente convinto Michael Egartner (leggi l’intervista completa) che ritiene fondamentale l’aggiornamento della flotta, per poter lavorare sui cantieri più qualificati, senza dover cedere (almeno non troppo) sul prezzo, ma parlando anche di qualità.

Questa semplice regoletta compie gran parte della magia e fa si che gli imprenditori, che qui sono già parecchio sensibili al tema, acquistino o noleggino mezzi con motorizzazioni aggiornate e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, dato che queste, oltre a un effettivo risparmio nei costi di carburante e quindi nell’efficienza produttiva, garantiscono loro anche un vantaggio competitivo (leggi poche gare al massimo ribasso e molte di più per offerta economicamente più vantaggiosa) importante al momento di partecipare alle gare pubbliche.

Ovviamente, ma non ci sarebbe bisogno di dirlo, anche le gare private seguono le stesse regole. Ecco perché, spostandoci di pochi chilometri abbiamo potuto vedere due bellissimi escavatori cingolati ibridi Caterpillar 336E H LN (guarda il nostro video), entrambi impegnati (e anche qui il resto d’Italia dovrebbe imparare molto) nella pulizia e nella riprogettazione dei greti e degli alvei dei bellissimi torrenti che costellano l’Alto Adige.

Dimenticavamo: Gregor Mair di Gregor Bau ha anche sottolineato con forza (leggi l’intervista completa) quanto sia diventato importante per la sua azienda valutare il costo totale di possesso di un mezzo, per poter valutarne correttamente un acquisto.

Meditate gente, meditate…

Già risparmioso di suo…

Prima di gustare i dettagli della bella (e matura) tecnologia ibrida di Cat, consentiteci una digressione sul cuore del Cat 336E H: il motore è, ovviamente un Cat, e precisamente un C 9.3 che eroga 230 kW, raggiungendo la massima potenza a soli 1500 giri/minuto; tantissimi i vantaggi, che chi lavora sul serio con gli escavatori da produzione avrà immediatamente intuito; partendo dai consumi: il 336E H garantisce il 25% di consumi in meno di un 336E standard (e arriva al 33% in meno di un 336D).

Dai consumi alla durabilità della macchina: se il motore eroga la massima potenza a meno giri, la manutenzione diventa meno costosa e l’usura delle componenti si abbatte drasticamente. La produttività e il comfort infine: bassi giri significa, poca rumorosità (in cabina 72 dBA in esterno 105 dBA e credeteci la differenza si sente tutta), senza dimenticare una velocità di risposta alla richiesta di potenza veloce e costante lungo tutta la curva di potenza. Che chiedere di più?

e poi arriva l’ibridazione

Risposta ovvia (almeno per Cat): l’ibrido. Il sistema proposto e ben perfezionato da Cat sull’escavatore cingolato 336E H (in inglese Hydraulic Hybrid Swing System) non utilizza motori elettrici o condensatori, ma sfrutta il principio del recupero di energia che, altrimenti, andrebbe dispersa sui modelli tradizionali. Nello specifico parliamo dell’energia idraulica generata dal freno di rotazione della torretta che sulla versione ibrida viene recuperata da un accumulatore precaricato con gas (posto nella parte posteriore della torretta appena dietro al contrappeso) che, nella fase successiva di rotazione (quindi mentre la torretta accelera nuovamente), la rilascia, generando potenza aggiuntiva.

Potenza che, assieme a quella sviluppata dal motore, viene gestita al meglio da un sistema idraulico davvero di serie A che ha il suo cervello nella pompa ESP (acronimo, per una volta ben riuscito, che sta per Electronic Standardized Programmable) che regola ogni componente energetico, bilanciando le fonti di energia ibride idrauliche, quelle provenienti dal motore e la gestione dell’’accumulatore, il tutto con l’obiettivo finale di massimizzare la produttività, abbattendo i consumi di carburante.

Altra chicca che gli operatori certamente ameranno (senza neanche la necessità di sapere che esiste per altro) la valvola ACS (qui l’acronimo sta per Adaptive Control System) che gestisce e previene gli intasamenti e ottimizza i flussi di olio idraulico: risultato operativo? Precisione di lavoro e potenza sempre disponibile (senza ritardi percepibili) per ogni tipo di richiesta dalla cabina.

Risultato? Risparmio di carburante che arriva fino al 33% rispetto ai modelli precedenti, ma soprattutto massima potenza idraulica disponibile, ai vertici della categoria. Si abbiamo detto potenza idraulica e non semplicemente potenza del motore. La differenza è importante (è l’abbinata tra l’apporto del motore e quello dell’impianto idraulico e del sistema di recupero di energia) e si sente tutta nella produttività del mezzo, (fino al 50% di materiale gestito in più per litro secondo i dati CAT - che di solito non esagera) con molta più potenza trasferita al suolo, soprattutto quando lo si usa per lavori di carico e movimento terra intensi con cicli ripetuti.

La Casa degli operatori

Quando si entra in cabina, si entra nel regno dell’operatore; e entrambi i “re” dei due Cat 336E H che abbiamo visto in Alto Adige ci sono sembrati entusiasti del regno a loro disposizione. Come abbiamo detto sia il 336E H di Wipptaler Bau sia quello di Gregor Bau stavano lavorando alla sistemazione di alvei fluviali. Lars Anton di Wipptaler al momento della nostra visita stava lavorando al carico di cava cantiere per la rimozione dall’alveo di materiale cementizio indesiderato. “Il 336H LN mi garantisce la massima efficienza e una risposta immediata per ogni tipo di applicazioni, da quelle più semplici, come questa in cui ci troviamo oggi, a quelle più intensive, quando ci sia la necessità di spostare rapidamente e con cicli serrati davvero molto materiale. La potenza disponibile è sempre ottimale e i consumi di carburante sono davvero impressionanti, parliamo di poco più di 21 litri/ora per una macchina che pesa più di 36 tonnellate (Wipptaler ha scelto un 336E H LN con carro da roccia), davvero un record!”.

Anche Luigi Gregori, operatore esperto di Gregor Bau è soddisfatto del nuovo bimbo di casa: “Il 336E H che stiamo utilizzando per il ridisegno fluviale è una macchina potente e reattiva, ma contemporaneamente molto gestibile per questo tipo di lavori dove, oltreché spostare pesanti rocce, dobbiamo posizionarle secondo un progetto molto preciso (tolleranze anche di 5 cm) per garantire un perfetto habitat ai pesci di fiume, oltreché ovviamente a un deflusso corretto delle acque in caso di piena. Il comfort poi e i comandi sono perfetti, da tifoso di un altro marchio concorrente, mi sono dovuto ricredere: questo Cat ha davvero le carte in regola per ogni tipo di lavoro”.

Potremmo ricordare il sistema di climatizzazione automatico completamente rivisto, il sedile e i joystick regolabili, il monitor LCD programmabile, ma dopo due dichiarazioni così (e credeteci sono vere, ben registrate sul nostro ipad di servizio), ci sembra anche ridondante…


Viste sul campo: dati tecnici


336E H

Caterpillar

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