Scavi gravosi? Ci penso ME! - Caterpillar

Cat sostituisce il 365C con il 374D L ME

Abbiamo appena finito di parlare del nuovissimo 390D (vedi articolo), che Caterpillar lascia partire una nuova salva di fuochi di artificio con il lancio per il mercato italiano del grande 374D L ME. In gamma, come al solito commercializzato dal dealer italiano CGT, il 374D sostituirà il glorioso 365C, spostando verso l’alto l’asticella delle prestazioni. Piacerà sicuramente a chi è abituato a lavorare duro, come ad esempio a chi si occupa di produzione in cava o opera nel movimento terra, quello a produttività elevata. Probabile che piacerà anche ai demolitori, dato che è plausibile aspettarsi in futuro una versione demo, che in CAT chiameranno probabilmente con il suffisso UHD, viste anche le caratteristiche della macchina. Tutti, comunque non mancheranno di apprezzare la potenza incrementata abbinata al minor consumo di combustibile, condita da una robustezza di primo livello, soprattutto per quel che riguarda il carro. Ma vediamo questo nuovo bestione più in dettaglio...

Cuore da duro

18 % di potenza in più; basterebbe questo dato a far sobbalzare molti sulla sedia: il nuovo 374D monta, infatti, un motore Cat C15 Acert da 355 kW, con iniezione multipla ad alta pressione del combustibile (MEUI, Mechanical Electronic Unit Injector, acronimo che ci conferma una volta in più che gli ingegneri si innamorano di più delle macchine, tanto da dar loro sempre un nome, che delle donne...), coppia elevata e costante per avere massima potenza a tutti i regimi. I tecnici Cat hanno anche lavorato duro sulla gestione dell’aria, limando consumi e riducendo emissioni. Migliore gestione dell’aria vuol dire anche durata del motore superiore. Interessante anche la ventola di raffreddamento ora a velocità variabile che riduce il carico del motore, facendo risparmiare ulteriormente carburante. Un cuore forte deve avere anche arterie altrettanto robuste, tradotto: l’impianto idraulico garantisce un flusso incrementato del 6% rispetto a quello, già generoso, del vecchio 365C. Arterie robuste certo, ma pure braccia muscolose: maggiorati i cilindri del braccio di scavo e della benna, per un aumento della potenza di circa il 9%. Più potenza, ma anche velocità grazie alle nuove valvole di rigenerazione a controllo elettrico dei circuiti idraulici che, in fase di discesa del braccio base e di chiusura dell’avambraccio, recuperano l’olio (che va nei cilindri dei bracci), garantendo tempi di ciclo più brevi e risparmio del 6% nell’impiego del combustibile.

Solido, da cima a fondo

Macchina più potente, vuol dir certo prestazioni maggiori, ma anche maggiori sollecitazioni a tutte le strutture; proprio per questo il lavoro sulla resistenza è stato particolarmente curato. Innanzitutto le benne, completamente ridisegnate per durare di più: rivista la posizione del tagliente ora più avanzata, allungato il pianale, per un migliore carico del materiale, ridotta l’angolazione del fianco della barra laterale in modo da concentrare la potenza della macchina su una superficie inferiore e garantire così un ciclo di scavo più veloce. Ripensato anche il carro con le nuove maglie del cingolo che lavorano con minori attriti, nuove ruote folli (in fusione) per aumentarne la durata e una carreggiata più larga di 160 mm per una maggiore stabilità. E’ stato rinforzato inoltre il telaio inferiore, per meglio resistere alle sollecitazioni tra torretta e carro, aumentato il numero dei bulloni all’interfaccia tra cingolo e telaio (più bulloni = sollecitazioni meglio suddivise) e le protezioni del sottocarro. Un’ultima cosina che non mancherà di essere apprezzata dagli esperti: è stata aumentata la lunghezza della molla di ritorno, per meglio assorbire l’azione dei carichi da urto sul carro.

La cabina calza come un guanto

E’ l’escavatore che si adatta all’operatore e non il contrario. La nuova console dei joystick è regolabile e, soprattutto, la risposta delle leve di comando può essere impostata dall’operatore, secondo le proprie abitudini di lavoro, direttamente da monitor. Monitor dal quale è possibile controllare di tutto e di più: dal livello dei fluidi agli intervalli di manutenzione, dal consumo di combustibile in tempo reale, alla regolazione dei regimi di lavoro (massima potenza o bassi consumi). Sul monitor appaiono anche le immagini della telecamera posteriore e anche quelle provenienti da quelle montate sul braccio e sul fianco della macchina (quando presenti dato che sono optional). Con l’aggiunta di queste ultime non vi sono più angoli morti e, quindi, la sicurezza sul cantiere aumenta drasticamente. Sicurezza senz’altro incrementata anche dal generoso impianto di illuminazione, ulteriormente implementabile installando il pacchetto di luci opzionali allo xeno (sul braccio base, sul braccio di scavo e sulla cabina posteriore). Con quest’ultima opzione si raddoppia l’intensità luminosa che raggiunge addirittura i 30 metri. Utilissime anche le nuove passerelle grigliate in metallo, più larghe di 110 mm (adesso sono di 500 mm), collocate su ciascun lato della struttura superiore. Dimenticavamo: le luci, come tante auto, si spengono dopo trenta secondi dallo spegnimento del motore, consentendo la discesa dell’operatore dalla macchina in assoluta sicurezza.


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