Il Wallaby delle nevi - Faresin Industries

Il 6.25 Faresin Handlers a Asiago

Wallaby: “nome comune di alcune specie di mammiferi marsupiali della famiglia dei macropodidi, affini ai canguri. Rispetto a questi ultimi, a cui sono strettamente imparentati, i wallaby sono di taglia notevolmente più piccola, misurando 50 centimetri di altezza, contro i 150-180 centimetri dei canguri più grandi". Confluenza di nome e di taglia tra l'erbivoro marsupiale australiano e il più piccolo movimentatore telescopico dell'estesa e completa gamma Faresin Handlers: il Wallaby 6.25. Approdo decisivo, per il "nostro" wallaby meccanico che intende dimostrare la propria capacità di lavoro su qualunque terreno, è lo scenario bianco di Asiago. L'altopiano ha un ovvio rapporto confidenziale con la neve e il 6.25 FH… anche (vedi il video, provare per credere!). Tetragono agli incessanti colpi dei fiocchi, abbiamo visto un mezzo reattivo, in virtù della trazione integrale, del correttore di livello, che è scelta opzionale, sull’assale posteriore oscillante (+/- 10°) e dei tre sistemi di sterzatura, anche in mezzo a un campo consistentemente bianco. E il 6.25 davvero lavora su tutti i terreni, e con un raggio di sterzatura sotto la media dei concorrenti: questa certezza la si ricava facendo leva sul fatto che il Centro Diesel di Asiago (C.D.A. Asiago), concessionario per i sollevatori telescopici FH sull'Altopiano dei Sette Comuni, lo impiega, accessoriato con una benna da 1,8 m3 (larghezza 2000 mm), per lavori di sgombero neve e manutenzione del fondo stradale (oltre che per le tradizionali occupazioni nel movimento terra e nello spostamento di materiali). La macchina, accompagnata da un 7.35 FH, è stata consegnata al C.D.A. nel 2008.

Solido

Le misure, che contano: 4300 millimetri in lunghezza; 1960 in altezza; passo di 2550 e larghezza di 1830 millimetri. Macchina di dimensioni ragguardevolmente piccole, e che solleva 25 quintali a una altezza di 6 metri, con un solido braccio a una sezione sfilante. Questo si vuole e questo si cerca in Faresin (tenuto conto che i sollevatori nascono dalla fucina del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo interno all'azienda): prestazioni eccellenti, da ottenersi in sicurezza, e durata nel tempo dei mezzi, e per ciò: saldatura robotizzata e resistenza alla torsione per il braccio telescopico. Altro pregio: nella parte superiore è presente un cilindro esterno che avvantaggia il movimento principale di sfilamento e che asseconda, proprio in forza della propria favorevole posizione, gli interventi di manutenzione. La robustezza del braccio è non diversamente rintracciabile in tutta la macchina: il telaio è in acciaio a alta resistenza. Si conforma alla volontà di permettere la longevità del mezzo la verniciatura eseguita a più strati, e con fondo protettivo.  E i prossimi 6.25 che entreranno in produzione (fra qualche mese) avranno un cofano motore rivisto: più leggero e realizzato con una particolare vetroresina

Preciso e con motore dedicato

Pompa e motore a cilindrata variabile con comando inching e inversione di marcia a comando elettrico: totalmente idrostatica, con regolazione in continuo della velocità, la trasmissione del sollevatore 6.25 è Sauer Danfoss. Pompa a ingranaggi per l’impianto idraulico. Con un peso operativo di 4500 chilogrammi, il 6.25 ha una velocità massima di 27 km/h. Monta, e in ciò differenziandosi da tutte le altre macchine della gamma FH, un propulsore diesel 4 cilindri Yanmar, da 50 kW , raffreddato ad acqua, e cioè è stata prevista una motorizzazione adeguata alle dimensioni della macchina. Per assicurare un semplice svolgimento di tutte le operazioni di manutenzione, il motore è in posizione laterale.

Sicurezza d'uso

Paradigmi progettuali in Faresin: attenzione nel disporre i componenti della macchina per una facile manutenzione e contemplare la più alta dotazione di dispositivi deputati a certificare la sicurezza d’uso. Si parte da un sensore di presenza operatore a bordo che ha una spia visiva sulla plancia: se l’operatore non è seduto sul sedile, in adeguata posizione di guida, la macchina non si muove per il provvidenziale inserimento automatico del freno di stazionamento. Su tutti i cilindri ci sono valvole di bilanciamento pilotate. E ancora: il 6.25 dispone di un dispositivo antiribaltamento longitudinale con display di carico e indicatore sonoro; di blocco automatico dei movimenti aggravanti; di un joystick con elettroconsenso e di blocco avviamento con marcia inserita per escludere la possibilità di manovre accidentali; di un sensore di velocità; di un sensore di temperatura olio idraulico; di azionamento del freno di parcheggio con pulsante in consolle per uso in emergenza e di un sistema di frenatura servoassistito con spia. Non manca il blocco automatico degli stabilizzatori, con sbraccio sfilato e oltre i 45°.

Tutto è dove è giusto che sia

La logica con cui è stata pensata la King Cab (vedi la galleria fotografica), cioè la cabina di guida del sollevatore 6.25, coincide con una volontà di attenzione alla comodità di chi la macchina la usa, perché possa usarla meglio e di più: c'è una naturale consonanza tra la distribuzione dei comandi e la funzione cui sono deputati (tutto è dove è giusto che sia). La strumentazione è facile da leggere. Le ampie superfici vetrate incidono sulla visibilità dell'operatore, che è pressoché completa sull'area di lavoro (condizione che va a corroborare la sicurezza d'impiego della macchina). La king Cab è naturalmente omologata FOPS/ROPS. Immediato riscontro della facilità dei comandi è dato dal joystick multifunzione.

il personaggio: Alberto Zordan

Alberto Zordan incide in nitido rilievo due ragioni per prediligere i sollevatori di Breganze: “Faresin dispone di una gamma completa di sollevatori telescopici, che vanno da questa piccola 6.25 alle macchine girevoli con grandi portate. Macchine totalmente costruite in Italia, secondo un progetto originale del nostro Dipartimento di Ricerca e Sviluppo. Mezzi creati per l’apice della qualità e, al contempo, della convenienza

Viste sul campo: dati tecnici


FH6.25

Faresin Industries

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