Sicurezza cinque stelle - Doka Italia

Doka sul cantiere dell’Excelsior Hotel Gallia

E’ destinato a diventare uno degli hotel più prestigiosi d’italia e d’Europa (come d’altra parte era già stato un tempo), polo di attrazione per turisti e teste coronate, soprattutto in vista dell’Expo 2015. Parliamo dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano, dove oggi fervono i lavori di ristrutturazione destinati a trasformare lo storico hotel (memore degli antichi fasti del secolo scorso) in un nuovo centro ricettivo dove la storia e la tecnologia si fonderanno sapientemente secondo il progetto di ampliamento e ristrutturazione a firma di Marco Piva. A lavori conclusi, il nuovo Hotel Gallia conterà 235 stanze, 45 delle quali suite con in più una grandissima suite reale, posta all’ultimo piano dell’albergo con vista mozzafiato sulla Milano storica della stazione centrale da una parte e su quella moderna del nuovo centro direzionale del Palazzo Lombardia dall’altra. Un edificio dunque a cavallo di due mondi, tra le colonne in stile eclettico della vecchia struttura restaurata e le facciate hi-tech del nuovo corpo che sta sorgendo su Piazza Duca D'Aosta, via Galvani e via Filzi, tutto acciaio e vetro serigrafato. Un tassello architettonico importante per Milano certo, ma altrettanto interessante è il cantiere, gestito ad altissimi livelli di qualità e con ritmi militari dall’angloaustraliana Bovis Lend Lease: tutto è controllato, sicurezza, qualità dei materiali e impatto ambientale. Vediamo qual’è la logica di Bovis, cominciando da uno dei fattori che ci preme di più: la sicurezza.

Sicurezza mon amour

Ne parliamo con Giorgio Fainello, senior construction manager di Bovis Lend Lease che dimostra subito di aver le idee limpide su come gestire un cantiere estremamente complesso come quello del Gallia. Ne emerge un quadro chiaro, dal quale si evidenzia che Bovis al Gallia è Construction Manager e Project Manager e si occupa anche dei servizi di Coordinamento della sicurezza in cantiere: in sostanza Bovis è il braccio operativo della committenza e per essa coordina tutti gli appaltatori specializzati nelle varie tipologie di lavoro, dalla demolizione ai restauri, dalle opere di nuova costruzione all’installazione delle facciate vetrate che caratterizzano l’estensione dell’hotel. Questo tipo di gestione è stata impostata sia per avere il massimo controllo sulla qualità di quanto viene costruito, ma anche, e soprattutto, per mantenere un totale controllo sulla sicurezza in ogni fase del cantiere. Si tratta senza dubbio di un impegno davvero notevole, considerata le sovrapposizioni operative continue fra i vari appaltatori che operano sul cantiere del Gallia e che viene affrontato da Bovis con la presenza in continuo del Coordinatore della Sicurezza (Fainello appunto) coadiuvato da uno staff di professionisti che controllano ogni giorno l’evolversi delle lavorazioni, intervenendo con modifiche e implementazioni delle procedure stabilite nel manuale della sicurezza quando richiesto dalle condizioni operative. Oltre alla verifica quotidiano sul campo, Bovis si occupa anche della verifica di tutti gli aspetti documentali previsti dalla legge e richiede a tutti i soggetti coinvolti nella costruzione di realizzare un Piano Operativo della Sicurezza specifico, nel quale l’appaltatore descrive tutte le fasi delle lavorazioni che deve eseguire con le relative operazioni di mitigazione del rischio. Anche l’accesso al cantiere è monitorato da un sistema biometrico, per poter sapere in tempo reale chi è presente in cantiere, per poter gestire al meglio l’evacuazione in caso di emergenza (in 15 minuti, stando alle prove di evacuazione, viene liberato l’edificio). 

Calcestruzzi su misura

Ad esempio, per la realizzazione dei calcestruzzi, sia di quelli nuovi del corpo aggiunto sia di quelli necessari per il consolidamento delle vecchie strutture del Gallia, sono stati richiesti alle imprese coinvolte POS che indicassero non solo il tipo di lavorazione, ma anche le attrezzature provvisionali da utilizzare con indicazioni specifiche per l’impiego in sicurezza di queste ultime. Senza questo piano (corredato di schemi, grafici e contributi fotografici) le attrezzature non avrebbero potuto essere portate in cantiere; inoltre, parlando nello specifico delle casseforme, viene richiesto anche un certificato che indichi che il legname utilizzato deve provenire da foreste sostenibili (piantumate appositamente o il cui abbattimento viene compensato). Sul cantiere sono state utilizzati sistemi di casseratura Doka. Partendo dai lavori di consolidamento della vecchia struttura, le murature storiche del Gallia sono state rafforzate per resistere ai nuovi carichi con un sistema di cuci-scuci degli elementi ammalorati (con più di 60.000 inserti), integrato dalla realizzazione di un massetto strutturale di rinforzo in betoncino su rete elettrosaldata. Anche in questo caso il ruolo dei casseri, soprattutto per la qualità delle finiture è stato essenziale. Le colonne storiche in granito invece sono state ovviamente conservate e protette, durante le operazioni di riqualificazione, con pannelli in legno truciolare; anche lo scalone originario è stato protetto allo stesso modo.

Gallia + Gallia

L’ala nuova si sviluppa su sette piani fuori terra (il primo del quale destinato ad ospitare una struttura polivalente a destinazione espositiva), che sorgono su un basamento interrato, sostenuto a sua volta da una rete di micropali di fondazione. L’intera struttura portante è realizzata da travi e pilastri gettati in opera, sui quali poi viene montata la struttura autoportante esterna in acciaio e vetro serigrafato.  In particolare per la realizzazione dei solai, considerati gli spazi di lavoro ristretti e la necessità di non gravare sulla gru con le operazioni di armo e disarmo delle casseforme, è stato impiegato per la prima volta in Italia il nuovo sistema ad elementi per solaio Dokadek. Dokadek, infatti, viene montato interamente da terra, da due operatori, con il solo ausilio dell’asta di montaggio, e senza avere mai la necessità di salire sulla cassaforma; questo garantisce la massima sicurezza per gli operatori in tutta la fase di armo del sistema. Al Gallia il montaggio di Dokadek è stato possibile da terra fino ad un altezza di 3,95 m, mentre un trabattello è stato impiegato per i solai ad altezza 4,18 m per facilitare l’operazione di aggancio degli elementi. Sul perimetro dei solai sono stati utilizzati tavoli per solaio Dokamatic che, grazie al sistema di sicurezza integrato costituito da passerelle, hanno evitato l’allestimento del ponteggio di facciata. I tavoli vengono traslati da un piano all’altro con l’impiego di un piano di sbarco, e possono essere estratti agevolmente anche in presenza di parapetti, essendo dotati di puntelli ripiegabili.

Via l'uno, l'altro

Ogni solaio tipo (1250 m2 con spessore 30 cm e altezza 3,40) è stato casserato con 800 m2 di sistema Dokadek e 400 m2 di tavoli Dokamatic sul perimetro. Il getto del solaio tipo avveniva in due tranche, per motivi legati alla post-tensione dei solai stessi. Il livello con volume doppio dell’area espositiva, con altezza 4,10 m, è stato risolto con gli stessi tavoli Dokamatic con telaio di prolunga e puntelli con h 5,50 m. Per il solaio interrato, con spessore 40 cm, Dokadek è stato approntato con gli elementi di dimensioni più piccole (0,81x2,44m), rispetto a quelle degli elementi standard (1,20x2,44m), per aumentare la portata del sistema.
I solai gettati vengono messi in sicurezza con il sistema di protezione XP, costituito da montanti parapetto e griglie (2,70x1,20), che si innestano sui montanti con un semplice sistema ad incastro, rendendo le operazioni di messa in sicurezza estremamente rapide (cfr. articolo cantiere Segreen Segrate). XP è un sistema di protezione laterale in classe A, che viene allestito prima dello smontaggio delle casseforme perimetrali, in modo da non lasciare mai alcun lato del solaio non protetto. Bovis lo ha privilegiato, secondo normativa, ai sistemi di protezione individuale. Proprio in funzione della grande attenzione alla sicurezza, me maestranze di cantiere sono state ripetutamente formate da Doka per ogni specifica attrezzatura ed impiego, rilasciando dichiarazioni relative ai corsi e attestati ai partecipanti. Una nota curiosa, prima di costruire il nuovo volume, l’impresa incaricata della demolizione ha dovuto rimuovere un bunker antiaereo, realizzato completamente in calcestruzzo di tre metri di spessore.  

il personaggio: Giorgio Fainello

Per noi l’enfasi sulla sicurezza è un fattore primario e inscindibile. Come Bovis seguiamo la sicurezza durante tutta la vita del cantiere dalla fase progettuale alla chiusura dei lavori, passando ovviamente per tutti i dettagli esecutivi che sono veramente moltissimi. Non abbiamo solo un ruolo di controllo e coordinamento, ma investiamo moltissimo tempo e ingenti risorse (materiali e umane) sulla formazione di chi opera in cantiere; interveniamo infatti sugli appaltatori quando ci rendiamo conto che ci sono delle carenze che potrebbero creare problematiche in cantiere. Lo facciamo, coinvolgendo tutti i soggetti interessati in ottica collaborativa e non coercitiva. Ovviamente quando è necessario sappiamo essere rigidi e abbiamo le competenze necessarie per imporre la nostra filosofia operativa. Sul cantiere del Gallia la sicurezza non è un principio astratto, ma una realtà fattiva che si concreta in ogni azione quotidiana di tutti, sottolineo tutti, gli operatori coinvolti”.

Viste sul campo: dati tecnici
Dokadek
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Doka XP
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