T come Terna - Case

Quattro nuove terne di Case per il mercato mondiale

Non è cosa da poco il disputarsi, con un altro produttore di livello mondiale, la paternità della prima terna: in Case lo sanno bene, dato che la prima macchina è del 1957 e da allora ne sono state prodotte ben oltre 750.000. Primogenitura a parte, hanno deciso di fare le cose in grande, presentando, appena prima di Natale, la nuova gamma di terne serie T, Construction King (stesso nome che portava la gloriosa capostipite). Quattro modelli dicevamo, pieni di novità: la 580 T e ST da 72 kW, come entry model davvero molto potenti, la 590 ST e la 695 ST da 82 kW, fra le terne più potenti del mercato. Tre le chiavi di lettura della nuova gamma: riduzione dei consumi, incremento di produttività e riduzione delle emissioni. Per quel che riguarda le emissioni, in Case vanno sul velluto, dato che possono giocare su motorizzazioni common rail FTP, tra le più pulite in circolazione. E per i consumi? I motori certo, molto efficienti e a norma Tier 3, ma anche l’idraulica rinnovata che su quasi tutti i modelli (solo la 580 T ha la pompa idraulica fissa) è a portata variabile con compensazione della portata e gestione del flusso in tempo reale in base alle esigenze momentanee del cantiere: risultato? Consumi giù del 10%, rispetto alla media dei concorrenti più agguerriti. La potenza del motore viene trasferita alle ruote dalla trasmissione Powershuttle sulla 580, mentre sulla 590 ST e sulla 695 ST si può scegliere fra Powershuttle e Powershift, quest’ultima che garantisce decisamente una migliore capacità di trazione. Tutti i modelli sono a 4 ruote motrici; la 695 ST ha 4 ruote sterzanti isodiametriche (parola difficile per dire che hanno la stessa dimensione) e tre modalità di sterzata (come i telescopici). Tutti e quattro hanno l’assistenza alla frenata come standard, per una frenata progressiva molto più comoda e assale anteriore oscillante di +11 %, per una trazione ottimale su tutti i terreni. Assali che sono tutti heavy duty, molto più resistenti delle versioni precedenti anche per applicazioni particolarmente dure.

Giù di benna

La maggiore produttività è dovuta al lavoro duro dei tecnici Case sul blocco della benna caricatrice; la cinematica del caricatore è a parallelogramma, cosa che consente di tenere la benna parallela al terreno quando il braccio si solleva o si abbassa. Tutti i punti di ingrassaggio del cinematismo sono protetti da appositi elementi scatolari. La benna è anche 20% più larga del modello precedente e raggiunge gli 1,2 m3 di volume, caratterizzata da un rinnovato design a fianchi piatti e con denti laterali su bordo della lama. Il nuovo controllo dinamico della traslazione (di derivazione diretta dalle pale gommate) riduce drasticamente, su terreni accidentati, i contraccolpi sui bracci del caricatore, consentendo alla benna di disperdere pochissimo materiale. Le ruote anteriori non solo sono da 20 pollici (disponibili anche 18 pollici), ma hanno anche maggiore larghezza, consentendo un migliore grip e quindi una maggiore spinta in fase di riempimento della benna. Versioni benna disponibili di serie? 4 in 1, 6 in 1, benna con forche e benna standard. Notevole l’altezza di carico infine (anche per merito del design dei bracci) che raggiunge i 2685 mm per i modelli 580 S e ST (con benna standard), mentre arriva addirittura a 2750 mm per la versione 695 ST.

Caricare alto, ma spostarsi bassi

Produttività vuol dire anche spostarsi senza problemi da un cantiere all’altro: la 695 ST in posizione di trasporto è alta 3647 mm, la 590 ST 3682 e la 580 T solo 3455 mm: circa 30 cm in meno delle versioni precedenti, anche per la intelligente sovrapposizione dei cilindri del retroescavatore (extenda hoe). E’ proprio il retroescavatore, la parte in cui gli ingegneri Case si sono sfogati di più: la parte mobile del braccio estensibile è esterna, per una migliore resistenza. La terra non entra e quindi non danneggia il meccanismo. L’attacco rapido idraulico è fra i primi al mondo equipaggiato su una terna (anche se optional, ma di serie sulla 695) direttamente in fabbrica. Si infila sotto il primo perno e poi due semiperni pneumatici bloccano la benna. Non ci sono pezzi intermedi da inserire tra benna e braccio così, non solo l’operazione dura pochi secondi, ma l’operatività è completamente coperta da garanzia del costruttore. Il braccio penetratore è inoltre più stretto e le linee idrauliche sono ben protette all’interno dei profili. A braccio chiuso, un sistema di sicurezza idraulico comandato dalla cabina, lo blocca per il trasporto. Gli stabilizzatori hanno valvole di sicurezza anticaduta standard su tutti i modelli, ma anche suole in gomma che prevengono i danni all’asfalto. Entro marzo (a Samoter quindi) Case metterà a disposizione del mercato la traslazione idraulica del retroescavatore (evitando gli spostamenti meccanici “fai da te” e i conseguenti danni alle pavimentazioni). Come accennato il design del braccio è completamente nuovo: più leggero, con un baricentro spostato verso l’esterno di soli 5 cm e nuova curvatura del braccio principale. I cilindri hanno ammortizzatori di fine corsa per aumentare la durata dei componenti. I comandi infine: possono essere a scelta o idraulici o meccanici.

Silenzio si lavora

Sul tettuccio 4 luci davanti, 4 dietro, 2 laterali addizionali che si aggiungono ai due fari anteriori stradali ordinari: davvero tanta luce, anche per cantieri notturni sicuri (sempre più comuni in Europa, ancora troppo poco in Italia). I sedili di tutte le versioni sono pneumatici con supporto lombare standard, i piantoni dei joystick sono tutti regolabili, così come i poggiabraccio e il poggiapolso per ogni tipo di corporatura. La cabina è protetta da un prefiltro ciclonico che consente un’aria pura anche in ambienti molto polverosi. Suono all’interno? solo 77 dB (all’esterno è di 103 dB). I quattro finestrini possono essere aperti completamente, mentre il lunotto posteriore è sollevabile. Riviste infine la posizione dell’autoradio e quella del vano portaoggetti, per assicurare un migliore comfort per chi sulla terna ci vive per molte ore al giorno...

Lavorare, lavorare sempre

Dal punto di vista della continuità del lavoro, il serbatoio carburante di grande capacità e la già citata (e apprezzata) riduzione dei consumi del 10%, consentono mediamente di lavorare 2 giorni fra un rifornimento e l’altro. Manutenzione decisamente semplificata sulle nuove terne serie T: punti di controllo tutti raggiungibili da terra, sistema frenante che usa l’olio idraulico (quindi niente serbatoio e controlli specifici), sistema EST (Electronic Service Tool) che consente di fare una diagnosi immediata, oltreché implementa una reportistica di messaggi di malfunzionamento per accelerare le operazioni di manutenzione. Case ha anche pensato ai furbacchioni: il serbatoio dell’olio idraulico è stato dotato di sistemi di sicurezza, per evitare l’apertura non autorizzata, anche la batteria è in un vano chiuso a chiave, mentre il cofano si può aprile con un’apposita leva solo dall’interno della cabina. Di serie su tutta la gamma di terne Case Italia anche l'antifurto elettronico a chiave che interrompe le funzioni del motore (immobilizer); l’attivazione avviene tramite una chiave elettronica a contatto.




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